Se per semplice scrupolo tali operatori prendessero l’abitudine di visionare il sito “www.barche rubate.it” di certo, i malviventi che - purtroppo - hanno deciso di entrare anche in questo campo, inevitabilmente avrebbero vita più difficile. Questo, naturalmente, sarebbe tutto a vantaggio del “settore della nautica”.
Solo a livello informativo, limitandoci alle pratiche da noi seguite ed informazioni ricevute da colleghi, possiamo riferire che negli anni ’80 e ’90 i “furti totali di imbarcazioni” erano quasi inesistenti e/o limitati a pochi casi (uno/due all’anno) e spesso trattavasi di gommoni e/o di unità di non grande valore, mentre negli ultimi tre anni (2005-2007) assistiamo ad una proliferazione di casi (qualche decina per anno) che interessano anche imbarcazioni di grosso valore.
Per quanto a ns. conoscenza, questa tipologia di sinistri é seguita con attenzione dalle Forze dell’Ordine, i Marina si stanno attrezzando (posizionamento di telecamere) e primarie ditte che producono sistemi di localizzazione stanno promuovendo sul mercato della nautica prodotti interessanti per cui la nostra speranza è che questa iniziativa possa continuare esclusivamente quale osservatorio del fenomeno.
Claudio Anghelé
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